giovedì 11 agosto 2011

Archimede, un gioco da tavolo

Archimede è un gioco da tavolo inventato da Scott Marley e Philip Cohen. Il nome del gioco deriva dalla leggenda secondo cui Archimede di Siracusa, grazie ai raggi solari riflessi su specchi, riuscì a distruggere le navi nemiche che assediavano la città. Anche se pare, da esperimenti moderni relativi agli specchi ustori, che non sia in realtà possibile infiammare alcunché.

Per giocarci serve una scacchiera come quella della dama e 24 pedine (navi) le quali vengono disposte sulla scacchiera come nella figura.


L'angolo sinistro di ciascun giocatore rappresenta il porto e deve rimanere libero. Le pedine rappresentano le navi.

La prima mossa tocca al nero, poi i giocatori si alternano alla mossa, muovendo i propri pezzi.

Movimento: I pezzi (o navi) si muovono come la regina negli scacchi, di un numero qualsiasi di caselle libere e in qualsiasi direzione. Una nave non può mai entrare nel suo porto durante una normale mossa.

Cattura: Una nave che è sotto attacco (sotto "scacco") da tre o più navi avversarie viene affondata e rimossa dalla scacchiera. Sono permessi affondi multipli.

Costruzioni navali: Una nave affondata può rientrare in gioco dal suo porto, in un qualsiasi turno successivo. Una volta posizionata sul porto deve essere subito mossa ed il turno finisce. Quindi il porto deve avere almeno una uscita libera per muovere la nave che è rientrata dopo essere stata affondata. Finché il vostro porto avrà tutte le uscite chiuse non sarà possibile far rientrare alcuna delle vostre navi catturate in precedenza.

Scopo del gioco: occupare con una propria nave il porto avversario, senza che l'avversario al successivo turno sia in grado di catturarla.

Il gioco seppure commerciale, si presta bene alla produzione casalinga.

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